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Pittore di corte nella Parma di Ranuccio I Farnese dal 1607, Bartolomeo Schedoni sperimenta nelle prove pittoriche della maturità brani di innegabile realismo, giungendo al contempo ad una trasformazione luministica che pare presupporre la conoscenza dell’opera del Caravaggio. Questo studio si propone di ripercorrere gli scambi tra la scena artistica parmense e quella romana per fare luce sui canali attraverso cui il pittore modenese può aver avuto occasione di aggiornarsi sull’opera del Merisi.
Approdato a Milano dalla natia Cento ed entrato in contatto con il nascente gruppo dei Futuristi, Aroldo Bonzagni (1887-1918) ebbe una parabola artistica di circa un decennio in cui maturò un linguaggio realista-espressionista. Alla pittura e al disegno affiancò la caricatura, l’illustrazione e la cartellonistica. E fu soprattutto in quest’ultima che si manifestò il suo sentimento politico, rafforzato dalla presentazione delle opere in alcune vetrine di via Dante e dal frequente intervento della censura. Tuttavia una lettura politica affiora anche in altri suoi temi: il lavoro e l’industria nella metropoli in crescita, gli appuntamenti mondani della borghesia milanese e le vedute popolari della periferia, teatro della vita di poveri ed emarginati.
Nell’agosto 1923 il sistema editoriale del Partito Fascista incentrato sul quotidiano Il Popolo d’Italia lancia un nuovo mensile illustrato, La Rivista illustrata del Popolo d’Italia. Il presente contributo intende analizzare le illustrazioni di Mario Sironi per gli interventi letterari mostrando il progressivo definirsi di un canone visivo in linea con la contemporanea sperimentazione del pittore: un’illustrazione monumentale intesa come riscrittura della realtà in linea con la rivoluzione fascista e direttamente ispirata alla tradizione artistica nazionale che lo stesso Sironi presentava in alcuni articoli pubblicati sullo stesso mensile tra il 1934 e il 1936.
I murales eseguiti da Diego Rivera (1886–1957) al Rockefeller Center di New York nel 1933 sono fra le più note opere d’arte scomparse. Ad aver reso celebre il dipinto non è stato il successo di pubblico, data la rimozione del lavoro ancora in corso d’opera, ma il ricchissimo dibattito alimentato dalla stampa. Un’occasione di riflessione è offerta in questa sede dall’attenzione che il New York Times ha dedicato all’argomento: dalla lettura dei numerosi interventi emerge, da una parte, la capacità di Rivera di entrare in comunicazione con un vasto pubblico, e dall’altra il ruolo avuto dalla stampa nella diffusione – quasi involontaria – del suo messaggio.
Il 20 luglio del 1964 la Pravda pubblica un duro attacco alla Biennale di Venezia accusandola di “ciarlataneria”, mentre da parte della critica italiana emerge una diffusa tendenza a non ammettere la stessa liceità estetica del Realismo Socialista, analogamente a quanto proposto a documenta, che lo esclude programmaticamente. A partire da questi casi due espositivi, l’articolo si propone di indagare l’affermazione di un modello di lettura che risente profondamente delle politiche culturali in atto negli anni della guerra fredda, i cui retaggi continueranno a perpetuarsi nel dibattito successivo.
Il saggio presenta un’analisi sull’opera dell’artista Eva Marisaldi (Bologna 1966), Dopolavoro, installazione realizzata nell’ambito della 48° edizione del Premio Suzzara (2013). L’opera intesse uno stretto legame con il tema del “lavoro” in rapporto alla storia del Premio, luogo culturale tra i più significativi dell’arte del realismo in Italia della seconda metà del secolo scorso. Attraverso il suo intervento Marisaldi aggiunge un ulteriore capitolo a questa storia con una riflessione che parte dagli anni della nascita del Premio dedicato al “lavoro e lavoratori nell’arte” e si sviluppa attraverso una moderna modalità di confronto con la realtà e con le strategie con cui è possibile raccontarla e rappresentarla.
La scena artistica anche in Italia è marcata da autori che interpretano il paesaggio come stratificazione di modi d’uso, vissuti e rappresentazioni. Questi artisti elaborano progetti spesso partecipativi o che comunque presuppongono la creazione di “luoghi” dialogici che connettono persone, spazi e tempi. Tra gli “artisti della realtà” si potrebbero annoverare coloro che articolano osservazione e partecipazione dentro i territori e la vita civica dell’Italia contemporanea. La tesi è affrontata attraverso la lettura di alcuni progetti realizzati in Italia negli ultimi quindici anni.
Con questo saggio si intende analizzare l’ultima edizione della Biennale di Venezia. Curata da Okwui Enwezor, essa si presenta come uno statement politico del curatore nigeriano, già a partire dalla sala centrale del Padiglione Italia dove, per tutta la durata della mostra, viene letto interamente Il Capitale di Karl Marx. Nel testo si prende in analisi il punto di vista postcoloniale del curatore anche attraverso un breve excursus sulle sue mostre precedenti, al fine di capire come si sia evoluto il suo punto di vista critico e come si siano intrecciati tematiche politiche e sviluppi mercantili dell’arte stessa.
All’interno della riflessione proposta in questo numero sulle pratiche che interrogano il reale a partire da uno sguardo “politico”, si è voluta proporre un’intervista a Emanuela De Cecco, critica d’arte e docente di Storia dell’arte contemporanea e Cultura Visuale presso la Facoltà di Design e Arti dell’Università di Bolzano, in particolare in relazione al suo ultimo libro Non volendo aggiungere altre cose al mondo. Politiche dell’arte nella sfera pubblica.
Francesca Zanella Che significato ha, e quali strumenti richiede, creare un museo/archivio come luogo d’indagine storico-critica, un museo che individua come campo d’indagine un tema specifico come quello del “non realizzato” nelle pratiche artistiche contemporanee?...
Gaia Clotilde Chernetich Il dossier Gli archivi del corpo si iscrive in un percorso di ricerca e di scambio accademico articolato e ampio che, a partire dagli studi sulla danza, rintraccia i collegamenti che quest’ultima intesse con i temi dei memory studies e con le...
Nicola Catelli, Luca Di Sabatino, Paolo Rinoldi La miscellanea Disïata parola, imagine divina. Parma per Dante 2019-2021 raccoglie e mette a disposizione di un più ampio pubblico alcuni degli interventi presentati nei primi due cicli di conferenze della rassegna Parma...
Elisabetta Modena, Valentina Rossi e Marco Scotti Gli atti pubblicati in questo numero contengono i contributi proposti o maturati nell'ambito del convegno The lockdown of the projects a cura di Elisabetta Modena, Valentina Rossi, Marco Scotti e Anna Zinelli, e...
di Alberto Salarelli Il nuovo numero di Ricerche di S/Confine che queste poche righe hanno lo scopo di introdurre, tratta di un tema quanto mai attuale non solo negli ambiti di studio più frequentemente percorsi dalla nostra rivista ma, in generale, per tutto quanto...
«...La chair est triste, hélas! et j’ai lu tous les livres. Fuir! là-bas fuir!». (S. Mallarmé, Brise marine) Il quarto numero della rivista “Ricerche di S/Confine” è dedicato al tema del Viaggio; viaggio allegorico naturalmente, da intendersi nel senso etimologico...
Franco Acquaviva - Roberta Gandolfi Questo dossier è figlio di un appuntamento che il Teatro delle Selve ha promosso e organizzato con cadenza annuale, nel 2010, 2011 e 2012, sotto l'ala di un festival sui generis come Teatri Andanti, sulle sponde del lago d’Orta, in...
di Luigi Allegri Siamo al terzo numero della rivista. E il punto di partenza, lo sguardo con cui osservare la cultura e il mondo ci porta ancora a parlare di spazi. Spazi fisici, architettonici, geografici, ma anche spazi mentali e simbolici, spazi dell'istituzione e...
Muri come Elemento architettonico (superfici, supporti, strutture) Confine reale e metaforico (culture, ideologie, simboli, geografie) Dispositivo di controllo, di separazione, di razionalizzazione Iconografie, racconti, rappresentazioni Queste le parole chiave...
di Luigi Allegri Un'altra rivista? Sì, un'altra rivista. Non perché manchino gli spazi per la pubblicazione dei propri lavori, ma proprio perché tanti e forse troppi ce ne sono. Spazi che a noi sembrano spesso non adeguati, per varie ragioni. Perché luoghi di...