Questo numero vuole offrire una riflessione critica sulla storia e il ruolo della catalogazione come strumento di organizzazione del sapere e di tutela dei beni culturali, anche attraverso un’analisi dell’evoluzione dell’inventario da ‘lista delle cose’ a strumento digitale di valorizzazione e comunicazione di una collezione, riflettendo inoltre sull’importanza del catalogo come forma di ricognizione individuale e/o di rappresentazione collettiva.
YES, WE ARE OPEN. VISIONI, ESPERIENZE E STRATEGIE DI FRUIZIONE DEI BENI CULTURALI IN EPOCA DI PANDEMIA – VOL. X, N. 1 (2020)
Editoriale
ARCHIVIO RIVISTA
Cataloghi: storie soluzioni e prospettive
Yes, we are open. Visioni, esperienze e strategie di fruizione dei beni culturali in epoca di pandemia
Vol. X, n. 1 (2020)
Alberto Salarelli Editoriale Full Text Matteo Paoletti Theatre on a Line di Cuocolo/Bosetti. Il teatro al telefono al tempo della pandemia: una conversazione con Renato Cuocolo L'articolo si concentra sulla scelta di alcuni teatri italiani di riprendere Theatre on a...
Il documentario d’arte in Italia
Vol. IX, n. 1 (2018)
Cristina Casero - Sara Martin - Federica Veratelli Editoriale Full Text Federico Longari Solazzi Il cinegiornale come mezzo di propaganda: Varo e viaggio inaugurale del Conte di Savoia della compagnia Italia di Navigazione (1930) L'articolo propone un confronto tra un...
ARCHIVIO DOSSIER
The lockdown of the projects – Atti del convegno internazionale, 16, 23 e 30 settembre 2021
Dossier 7 (2022)
Atti del convegno internazionale 16, 23 e 30 settembre 2021 Introduzione Full Text Il progetto artistico non realizzato The unrealised art project Elisabetta Modena Post-enactment. Realising the unrealised work of art The essay suggests the concept of “post-enactment”...
Disïata parola, imagine divina. Parma per Dante 2019-2021
Dossier 6 (2021)
Premessa Full Text Sezione I - Dante e le arti Federico Bellini Dante/Pasolini: lo naturale è sempre sanza errore Il saggio è incentrato sull'influenza che Dante ha esercitato nell'opera di Pasolini (soprattutto in opere come La Mortaccia, La divina Mimesis), non con...
Gli archivi del corpo
Dossier 5 (2019)
Gli archivi del corpo Gaia Clotilde Chernetich Introduzione Full Text I. Gli archivi del corpo fra danza, letteratura e drammaturgia (XVIII e XIX secolo) Paolo Russo Dall'opera al ballo e ritorno: Cesare in Egitto nell'Italia napoleonica Lo studio esamina le dinamiche...
Alberto Salarelli
In questo numero di Ricerche di S/Confine abbiamo raccolto alcune esperienze nate a seguito della chiusura forzata delle strutture imposta per legge allo scopo di contrastare la pandemia da Covid-19, una pandemia che persiste anche ora, mentre scrivo queste righe, tenacemente, in tutta la sua forza, ed è per questo che ciò che i nostri autori raccontano è quasi una fotografia in presa diretta di un tempo presente aspro e travagliato. Non è ancora giunto il tempo del dopo (rubo questa efficace espressione a Jacques Rancière che così ha intitolato la sua monografia su Bela Tarr), il tempo nel quale ci si volge indietro per cercare di capire com’è andata. No, ancora no: siamo qui a vivere questa storia, queste storie che non hanno alcuna pretesa di mostrare come sarà la faccia del domani, quando tutto sarà passato, ma di testimoniare come si sta resistendo, adesso.
Resistere può sottintendere atteggiamenti molto distanti: può significare una stoica sopportazione del momento critico in attesa che al più presto si torni a intravedere la luce in fondo al tunnel (abusatissima metafora che ha il demerito di eliminare le mezze tinte: prima del Covid era tutto radioso, ora è tutto deprimente) ma può anche intendersi come una forma di resilienza che si percepisce come necessaria nel momento in cui le cose sembrando andare più alla lunga del previsto e, quindi, quando bisogna fare i conti non con la mera ricomposizione di una situazione temporaneamente compromessa dalla situazione emergenziale, bensì con un’insidia che albergherà tra noi ancora a lungo. Forse molto a lungo. A questo probabilmente si riferiscono coloro che affermano – con una frase che più fatta non si può – che «nulla sarà più come prima» alludendo a cambiamenti strutturali nel nostri modi di vita che però si è ben lungi dal capire quali saranno, che direzione essi prenderanno.
Gli autori che hanno contribuito a questo numero oscillano tra queste due forme di resistenza: hanno risposto a una call for papersquando ancora si pensava che forse, con l’estate, il peggio sarebbe passato e si sono ritrovati in autunno a rifinire i loro saggi nel momento in cui la faccenda aveva ripreso ad assumere una brutta piega. Leggendo si percepisce questa ambascia: una soluzione brillante, magari nata in fretta e furia per mettere una pezza a qualche settimana di chiusura forzata, potrà rivelarsi un esempio da imitare o, addirittura, un paradigma a cui ispirarsi per la fruizione futura di ciò che il mondo della cultura avrà da offrire? È una domanda che ad ogni voltata di pagina sentiamo affiorare e alla quale temo che potrebbero rispondere solo quegli uomini con i piedi fortemente appoggiati sulle nuvole, come Flaiano definiva i sognatori, i visionari.
Perché, al di là di resistenze brevi o medie o lunghe, di DaD, di tentativi di accorciare il distanziamento con telefoni e computer, di teatri fuori dai teatri, di biblioteche rimodulate sui servizi digitali, di musei trasferiti su piattaforme virtuali, di video autoprodotti e di blockbuster distribuiti in tutte le forme fuorché al cinema, rimane una questione che forse è “la” questione: come sarà posizionata l’offerta di cultura nell’era del post-Covid? Evidentemente un’offerta ci sarà ma chi ne sarà responsabile? Chi rappresenterà? Solo i sopravvissuti, quelli con le spalle molto larghe o si farà qualcosa – qualcuno farà qualcosa – per cercare di tutelare una diversità espressiva che, comunque, già prima della pandemia era non di rado fondata su sparute risorse, sul precariato, sull’episodicità? Temo che senza un massiccio intervento pubblico (che, perlomeno in Italia, fatico a intravedere all’orizzonte) molte realtà che oggi sì, malgrado tutto, sono aperte, potranno non esserlo più domani.
ARCHIVIO
MERCATO. OPERATORI, STRUMENTI E LUOGHI NELL’ITALIA DEL NOVECENTO VOL. VIII, N. 1 (2017)
Editoriale
di Federica Veratelli Da tempo, la rivista Ricerche di S/Confine ambisce a divenire strumento di raccordo tra le diverse anime dell'Unità di Arte, Musica e Spettacolo del DUSIC (Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali)...
Il documentario d’arte in Italia – Vol. IX, n. 1 (2018)
Editoriale
Cristina Casero - Sara Martin - Federica Veratelli Oggetto di indagine di questo ultimo numero della rivista Ricerche di S/Confine è il documentario d'arte, di cui si intende indagarne la storia e l'evoluzione in Italia, dagli esordi fino agli esiti più recenti, e...
Artisti della realtà. Indagini sulla rappresentazione politica – Vol. VII, n. 1 (2016)
EDITORIALE
Marco Scotti - Anna Zinelli L’ultimo numero di Ricerche di S/Confine, Artisti della realtà. Indagini sulla rappresentazione politica intende proporre una riflessione sul rapporto tra arte e realismi nelle sue differenti declinazioni e in particolare considerandone le...
Le mostre. Storie e significati delle pratiche espositive – vol. VI, 1 (2015)
EDITORIALE
Nell’ultimo decennio si è fatto via via sempre più vivo l’interesse per le mostre, intese come strumento di attività critica e storiografica, fino ad arrivare al riconoscimento del momento espositivo come elemento essenziale per una corretta ricognizione del panorama...
Agire il paesaggio. Teatri, pensieri, politiche del ‘luogo’ Dossier 1 (2013)
Introduzione
Franco Acquaviva - Roberta Gandolfi Questo dossier è figlio di un appuntamento che il Teatro delle Selve ha promosso e organizzato con cadenza annuale, nel 2010, 2011 e 2012, sotto l'ala di un festival sui generis come Teatri Andanti, sulle sponde del lago d’Orta, in...
Per un museo del non realizzato. Pratiche digitali per la raccolta, valorizzazione e conservazione del progetto d’arte contemporanea Dossier 3 (2014)
Presentazione
Francesca Zanella Che significato ha, e quali strumenti richiede, creare un museo/archivio come luogo d’indagine storico-critica, un museo che individua come campo d’indagine un tema specifico come quello del “non realizzato” nelle pratiche artistiche contemporanee?...
Gli archivi del corpo – Dossier 5 (2019)
Introduzione
Gaia Clotilde Chernetich Il dossier Gli archivi del corpo si iscrive in un percorso di ricerca e di scambio accademico articolato e ampio che, a partire dagli studi sulla danza, rintraccia i collegamenti che quest’ultima intesse con i temi dei memory studies e con le...
Disïata parola, imagine divina. Parma per Dante 2019-2021 Dossier 6 (2021)
Premessa
Nicola Catelli, Luca Di Sabatino, Paolo Rinoldi La miscellanea Disïata parola, imagine divina. Parma per Dante 2019-2021 raccoglie e mette a disposizione di un più ampio pubblico alcuni degli interventi presentati nei primi due cicli di conferenze della rassegna Parma...
The lockdown of the projects – Atti del convegno internazionale, 16, 23 e 30 settembre 2021 Dossier 7 (2022)
INTRODUZIONE
Elisabetta Modena, Valentina Rossi e Marco Scotti Gli atti pubblicati in questo numero contengono i contributi proposti o maturati nell'ambito del convegno The lockdown of the projects a cura di Elisabetta Modena, Valentina Rossi, Marco Scotti e Anna Zinelli, e...
CATALOGHI: STORIE SOLUZIONI E PROSPETTIVE VOL. XI, N. 1 (2022)
Editoriale
di Alberto Salarelli Il nuovo numero di Ricerche di S/Confine che queste poche righe hanno lo scopo di introdurre, tratta di un tema quanto mai attuale non solo negli ambiti di studio più frequentemente percorsi dalla nostra rivista ma, in generale, per tutto quanto...