Archivi della festa e dello spettacolo
vol. XII, n. 1 (2024)
Introduzione

ARCHIVIO RIVISTA

Archivi della festa e dello spettacolo
vol. XII, n. 1 (2024)

Questo numero, dedicato agli Archivi della festa e dello spettacolo, confronta metodi di mappatura, studio e digitalizzazione di fonti primarie utili a indagare la cultura delle arti performative in contesti storici differenti, accomunati però dal desiderio di celebrare un accadimento significativo. Manoscritti, stampe, disegni, bozzetti, piante di luoghi teatrali – spesso inediti – raccontano in queste pagine di progetti, cronache e idee di feste. Non per dettagliare il ritratto di eventi più o meno noti del passato, ma per guidare il lettore alla scoperta degli archivi che hanno ancora una storia diversa e nuova da narrare della civiltà che ha prodotto i festeggiamenti qui esaminati.

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Cataloghi: storie soluzioni e prospettive
vol. XI, n. 1 (2022)

Questo numero vuole offrire una riflessione critica sulla storia e il ruolo della catalogazione come strumento di organizzazione del sapere e di tutela dei beni culturali, anche attraverso un’analisi dell’evoluzione dell’inventario da ‘lista delle cose’ a strumento digitale di valorizzazione e comunicazione di una collezione, riflettendo inoltre sull’importanza del catalogo come forma di ricognizione individuale e/o di rappresentazione collettiva.

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ARCHIVIO DOSSIER

Arte medievale in mostra. Modelli e progetti espositivi in Italia (1871-2022)
Dossier 8 (2023)

Questo Dossier intende esaminare come il fenomeno delle mostre e dei relativi allestimenti temporanei e permanenti abbia contribuito a plasmare una particolare percezione dei modelli di immagine comunemente intesi come “medievali”, approfondendo sia questioni di carattere generale e trasversale, sia specifici casi di studio relativi a episodi espositivi e museali che hanno segnato l’epoca contemporanea dalla fine del XIX secolo sino a oggi.

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di Valentina Anzani e Claudio Passera

Gli archivi documentari rappresentano per più ragioni un terreno fertile e imprescindibile per la ricerca storica. Luoghi di tutela e valorizzazione della memoria, capaci di restituire materiali essenziali alla costruzione di nuove narrazioni del passato, essi tramandano notizie fondamentali per comprendere la complessità dei fenomeni culturali, politici e sociali.

Quando si studiano la festa e lo spettacolo di Ancien Régime, le indagini archivistiche risultano poi indispensabili sia per ricostruire la morfologia degli eventi performativi e identificarne gli interpreti, sia per fare emergere e comprendere i legami che unirono produzione artistica, diplomazia, vita sociale e strategie di trasmissione della memoria delle celebrazioni.

Nel contesto delle corti europee tra Cinque e Settecento, le feste dinastiche, cerimoniali e teatrali assolvevano infatti funzioni molteplici: non soltanto quella della estetica celebrazione di un evento (nascita, sposalizio di un sovrano, una vittoria militare, ecc.) grazie all’opera di apprezzate maestranze e artisti dello spettacolo, ma anche quella di strumento diplomatico latore di messaggi politici, manifestazione del potere, occasione di consolidamento di legami sociali.

Nell’ultimo decennio sono stati numerosi i progetti di ricerca e le pubblicazioni che, facendosi eredi di una tradizione di studi sulla capacità della festa di porsi come occasione eccezionale di scambi di modelli di rappresentazione del potere tra arte e vita (Burckhardt) realtà e finzione (Warburg), hanno ampliato le conoscenze degli studiosi dell’età moderna, anche avvalendosi delle potenzialità del web per condividere i risultati raggiunti e le possibili ricostruzioni degli eventi (ad esempio, i progetti FRIDA; PerformArt).

Sarebbe difficile tracciare anche solo delle linee che semplifichino l’orientamento nell’ampia bibliografia fiorita recentemente su questi temi. Essa conta, infatti, sia importanti approfondimenti su singoli episodi festivi, che hanno offerto l’occasione anche per pubblicare importanti fonti testuali ancora inedite (Grafton 2022; Lepri 2017); sia ampi quadri inerenti alla cultura celebrativa di singole aree geopolitiche dell’Europa (Van Leuveren 2023; Checa Cremades – Fernández–González 2015) e dell’Italia moderne (Passera 2020; Lipani 2017); nonchè nuove riflessioni metodologiche sulla trattazione storiografica delle feste come mezzo di conoscenza delle società che le hanno prodotte (Mazzoni 2024, e il numero monografico di ‘Engramma. La tradizione classica nella memoria occidentale’, 200, 2023, Festa!).

Lo scopo di questo numero di ˈRicerche di S/Confineˈ, dedicato agli Archivi della festa e dello spettacolo, è stato piuttosto quello di stimolare un confronto tra specialisti di differenti periodi storici delle arti performative riguardo alle metodologie di mappatura, studio, classificazione e digitalizzazione delle fonti primarie indispensabili alle loro indagini. I frutti di tale confronto, che vorrebbe proprio distinguersi per il focus sulle metodologie di valorizzazione delle narrazioni sulla cultura festiva rese possibili da indagini d’archivio, sono i sette saggi che qui vengono pubblicati in ordine cronologico di argomento trattato.

Nel primo Valentina Salierno, analizzando i registri delle spese del Comune di Avignone, conservati presso il locale Archivio comunale, ricostruisce le dinamiche sociali che consentirono di organizzare l’ingresso di Cesare Borgia quale legato pontificio nella città francese, sollecitando con diverse committenze artistiche l’opera di numerosi lavoratori nello spettacolo dell’evento festivo.

All’iconografia degli archi eretti per i trionfi di Enrico II di Valois, Carlo V e Filippo II è dedicato invece il secondo contributo, in cui François Quiviger considera la capacità delle immagini che decorarono gli apparati effimeri di sollecitare la memoria degli spettatori rinascimentali, servandosi anche di archivi digitali per ricostruire quei complessi sistemi di comunicazione.

Tra le carte medicee dell’Archivio di Stato di Firenze Benedetta Colasanti, nel terzo articolo, ha cercato poi le tracce della commedia La Flora e del torneo La disfida di Imeneo, allestiti da Alfonso Parigi nel teatro degli Uffizi e nel cortile di Palazzo Pitti in onore delle nozze di Margherita de’ Medici con Odoardo Farnese, illuminando così la complessità della cultura performativa che fece da sfondo, pochi giorni dopo questi spettacoli, all’inaugurazione del Teatro Farnese di Parma con l’opera torneo Mercurio e Marte (1628).

Nel quarto paper, le indagini sulle committenze di musica straordinaria per gli uffici liturgici della chiesa di San Luigi dei Francesi, in serrato confronto con quelle di altre chiese nazionali dell’Urbe, sono invece l’occasione proposta da Michela Berti per riflettere sulla definizione di festa nel barocco romano sulla base delle fonti archivisitico-musicali.

Gli ultimi tre contributi di questo numero raccolgono poi i primi risultati di un ampio progetto di ricerca che ha visto per protagonisti l’Università degli Studi e l’Archivio di Stato di Parma: MUTHEA. Parma the French Capital of Italy: Music, Theatre, and Art at the Time of Guillaume Du Tillot (1749-1771), volto allo studio, alla catalogazione e alla digitalizzazione delle fonti storiche relative alla ricca stagione di sperimentazioni teatrali e musicali che interessò la capitale del ducato di Filippo e Ferdinando di Borbone nell’epoca del loro illuminato primo ministro: Beatrice Magni valorizza le informazioni tramandate dai carteggi esteri del ducato per comprendere come furono orchestrati i cerimoniali e i festeggiamenti per le nozze di Isabella di Borbone con Giuseppe II d’Asburgo (1760); Valentina Anzani interroga i fondi documentari che testimoniano i regolamenti promossi dal diplomatico per l’uso del teatro ducale in feste da ballo e occasioni cerimoniali, al fine di restituire un’immagine dell’impiego dell’edificio ulteriore rispetto a quello delle recite teatrali e sottolinearne l’importanza come luogo di interazione sociale; Claudio Passera si sofferma sulla partecipazione dei parmigiani alle feste per le nozze di Amalia d’Asburgo con il secondo duca Borbone di Parma (1769) come organizzatori, spettatori e protagonisti dei pubblici divertimenti.

Per la varietà dei materiali impiegati, per le metodologie adottate, e per il contributo specifico alla conoscenza dei temi di storia dello spettacolo trattati, i sette testi qui radunati si apprezzano per la differenza di atteggiamenti rispetto all’oggetto d’indagine selezionato, che provano il fascino perdurante delle feste come tema di ricerche storiche e filologiche. Ricerche qui affrontate con strumenti critici diversi e per obiettivi differenti ma con la medesima volontà di cercare negli archivi una memoria da condividere con la comunità scientifica, accrescendo la conoscenza delle feste di Ancien Régime quali sogni ideali delle società che le hanno prodotte, speranze per il futuro, mondi utopici di sperimentazione delle ragioni del vivere associato.

Riferimenti bibliografici

Cremades C, Herausgeber, F 2015 (eds), Festival culture in the world of the Spanish Habsburgs, Ashgate, Burlington.

Engramma. La tradizione classica nella memoria occidentale 2023, 200, Festa!

Grafton, A 2022, ‘A Florentine looks at Florence: Piero Cennini on the baptistery and the feast of St John’, Journal of the Warburg and Courtauld Institutes, 85, pp. 25-69.

Lepri, N 2017, Le feste medicee del 1565-1566. Riuso dell’antico e nuova tradizione figurativa, LoGisma, Firenze.

Lipani, DG 2017, Devota magnificenza: lo spettacolo sacro a Ferrara nel XV secolo (1428-1505), Bulzoni, Roma.

Mazzoni, S 2024, Europa in festa: lo spettacolo dal Cinquecento all’Ottocento, Polistampa, Firenze.

Passera, C 2020, «In questo piccolo libretto». Descrizioni di feste e spettacoli per le nozze dei signori del Rinascimento, Firenze University Press, Firenze.

Van Leuveren, B 2023, Early modern diplomacy and French festival culture in a European context, 1572-1615, Brill, Leiden Boston.

 

ARCHIVIO

CALL FOR PAPERS – LO SCREENSHOT

Call for papers - Vol. XIII, n. 1 (2025) Lo screenshot. Stilemi e pratiche nelle arti visive e performative a cura di Elisabetta Modena e Federica Villa Diffuso forse tanto quanto il selfie, ma ancora oggi poco studiato, lo screenshot fa parte di una serie di pratiche...

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Archivi della festa e dello spettacolo
vol. XII, n. 1 (2024)

Questo numero, dedicato agli Archivi della festa e dello spettacolo, confronta metodi di mappatura, studio e digitalizzazione di fonti primarie utili a indagare la cultura delle arti performative in contesti storici differenti, accomunati però dal desiderio di celebrare un accadimento significativo. Manoscritti, stampe, disegni, bozzetti, piante di luoghi teatrali – spesso inediti – raccontano in queste pagine di progetti, cronache e idee di feste. Non per dettagliare il ritratto di eventi più o meno noti del passato, ma per guidare il lettore alla scoperta degli archivi che hanno ancora una storia diversa e nuova da narrare della civiltà che ha prodotto i festeggiamenti qui esaminati.

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Arte medievale in mostra. Modelli e progetti espositivi in Italia (1871-2022)
Dossier 8 (2023)

Questo Dossier intende esaminare come il fenomeno delle mostre e dei relativi allestimenti temporanei e permanenti abbia contribuito a plasmare una particolare percezione dei modelli di immagine comunemente intesi come “medievali”, approfondendo sia questioni di carattere generale e trasversale, sia specifici casi di studio relativi a episodi espositivi e museali che hanno segnato l’epoca contemporanea dalla fine del XIX secolo sino a oggi.

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