LE IMMAGINI DEL POTERE – vol. I, n. 1 (2010)
Editoriale

ARCHIVIO RIVISTA

Cataloghi: storie soluzioni e prospettive
vol. XI, n. 1 (2022)

Questo numero vuole offrire una riflessione critica sulla storia e il ruolo della catalogazione come strumento di organizzazione del sapere e di tutela dei beni culturali, anche attraverso un’analisi dell’evoluzione dell’inventario da ‘lista delle cose’ a strumento digitale di valorizzazione e comunicazione di una collezione, riflettendo inoltre sull’importanza del catalogo come forma di ricognizione individuale e/o di rappresentazione collettiva.

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Il documentario d’arte in Italia
Vol. IX, n. 1 (2018)

Cristina Casero - Sara Martin - Federica Veratelli Editoriale Full Text Federico Longari Solazzi Il cinegiornale come mezzo di propaganda: Varo e viaggio inaugurale del Conte di Savoia della compagnia Italia di Navigazione (1930) L'articolo propone un confronto tra un...

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ARCHIVIO DOSSIER

Gli archivi del corpo
Dossier 5 (2019)

Gli archivi del corpo Gaia Clotilde Chernetich Introduzione Full Text I. Gli archivi del corpo fra danza, letteratura e drammaturgia (XVIII e XIX secolo) Paolo Russo Dall'opera al ballo e ritorno: Cesare in Egitto nell'Italia napoleonica Lo studio esamina le dinamiche...

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di Luigi Allegri

Un’altra rivista? Sì, un’altra rivista. Non perché manchino gli spazi per la pubblicazione dei propri lavori, ma proprio perché tanti e forse troppi ce ne sono. Spazi che a noi sembrano spesso non adeguati, per varie ragioni. Perché luoghi di ospitalità indifferenziata, senza una precisa identità culturale. Oppure, al contrario, perché spazi troppo identitari e chiusi ad ogni interferenza.
Questa rivista, allora, vuole proprio muoversi nello spazio che c’è tra queste due polarità, tra l’angustia di un’identità troppo stretta che rischia di togliere ogni respiro e lo spazio vasto e neutro dei non luoghi. Ricerche di S/Confine abbiamo voluto che si chiamasse la rivista, con un’operazione apparentemente contraddittoria ma che bene definisce la nostra identità. Stabilire dei campi di operazione, con dei confini, dei perimetri che li delimitino, e poi oltrepassare quei confini, smarginare gli spazi e scavalcare le frontiere. Perché non si riflette abbastanza, ci pare, sul fatto che il confine è sì una linea di demarcazione che separa uno spazio da un altro, un’identità da un’altra, ma al contempo è anche il punto esatto del contatto possibile tra questi spazi e queste identità. Ed è proprio lì che vogliamo collocarci, nel luogo d’incontro tra diverse discipline, nel luogo in cui i saperi si incontrano, si confrontano e si arricchiscono reciprocamente. Perché se c’è un dato unificante nella multiformità della cultura contemporanea è proprio quello dello sconfinamento e della contaminazione.
La spazio fisico e istituzionale in cui questo avviene è il Dipartimento dei Beni culturali e dello spettacolo dell’Università di Parma. Uno spazio che è già di per sé multidisciplinare e interdisciplinare, perché ospita studiosi di discipline artistiche, di estetica applicata alle arti, di cinema, di teatro, di fotografia, di conservazione dei beni artistici, di biblioteconomia e bibliografia, di archivistica tradizionale ed elettronica. Visto da qui, il mondo – quello della cultura, ovviamente – è già un universo s/confinato e s/confinante. La rivista darà conto di questi confini e di questi sconfinamenti.
Ricerche di S/Confine è una rivista che nasce dentro un Dipartimento, ma non è una rivista di Dipartimento. Perché sarà aperta anche a contributi esterni e perché pretende di uscire (di sconfinare appunto) dall’ambito strettamente accademico per diventare luogo d’incontro di studiosi che ne condividano gli scopi e l’impostazione. Naturalmente guarderà con particolare attenzione ai lavori dei ricercatori, dei dottori di ricerca e dei dottorandi, comunque degli studiosi giovani, perché soprattutto lì sta il senso di una rivista come la nostra.
La periodicità della rivista sarà annuale. E ogni numero avrà un tema in qualche misura unificante. Il tema che accomuna gli undici saggi di questa prima uscita è quello del potere, affrontato con approcci diversi e indagato in settori differenti, dal teatro al cinema, dall’arte contemporanea all’architettura, dall’arte medievale alla bibliografia. Campi e metodi di ricerca e di analisi diversi, strade che partono da lontano ma confluiscono tutte come in una grande piazza, luogo delle Ricerche di S/Confine. La luce della città usata come elemento mistificante specie nelle rappresentazioni della guerra, il volume-monstre di venticinque chili regalato da Berlusconi ai grandi della terra in occasione del G8 a L’Aquila come segno evidente e ponderoso di grandezza, il congresso artistico e l’esposizione del 1870 per costruire una immagine di Parma, non più capitale, le decorazioni come strumento di comunicazione politica della Casa del Fascio di Como, il potere delle immagini e le immagini del potere nelle Histoire(s) du cinéma di Jean-Luc Godard, la scultura futurista come immagine del potere fascista, la valenza di contestazione ideologica dell’arte italiana degli ultimi decenni, la figura di Egisto come immagine del potere nelle riscritture novecentesche del mito di Elettra, un testo sull’attentato a Mussolini come esempio di drammaturgia anarchica di opposizione al fascismo, l’immagine del potere di Cristo nella rappresentazione dell’Arma Christi tra Medioevo e Rinascimento, l’analisi di un crocefisso ligneo come immagine identitaria di una comunità medievale. Tutto questo, alla fine, parla del potere, dei suoi modi e delle sue forme. Nessuna pretesa di esaustività, naturalmente. Ma è l’inizio di un percorso.
Senza limiti e senza confini.

ARCHIVIO

Gli archivi del corpo – Dossier 5 (2019)
Introduzione

Gaia Clotilde Chernetich Il dossier Gli archivi del corpo si iscrive in un percorso di ricerca e di scambio accademico articolato e ampio che, a partire dagli studi sulla danza, rintraccia i collegamenti che quest’ultima intesse con i temi dei memory studies e con le...

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