ARCHIVIO RIVISTA

Cataloghi: storie soluzioni e prospettive
vol. XI, n. 1 (2022)

Questo numero vuole offrire una riflessione critica sulla storia e il ruolo della catalogazione come strumento di organizzazione del sapere e di tutela dei beni culturali, anche attraverso un’analisi dell’evoluzione dell’inventario da ‘lista delle cose’ a strumento digitale di valorizzazione e comunicazione di una collezione, riflettendo inoltre sull’importanza del catalogo come forma di ricognizione individuale e/o di rappresentazione collettiva.

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Il documentario d’arte in Italia
Vol. IX, n. 1 (2018)

Cristina Casero - Sara Martin - Federica Veratelli Editoriale Full Text Federico Longari Solazzi Il cinegiornale come mezzo di propaganda: Varo e viaggio inaugurale del Conte di Savoia della compagnia Italia di Navigazione (1930) L'articolo propone un confronto tra un...

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Lo specchio
Vol. V, n. 1 (2014)

Editoriale PDF (66K) Intervista a Vittorio Gallese Vittorio Gallese è membro del team che negli anni novanta ha scoperto i neuroni specchio ed è uno dei neuroscienziati che ha maggiormente sviluppato e approfondito lo studio delle relazioni tra la ricerca...

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Dentro / fuori
Vol. III, n. 1 (2012)

Luigi Allegri Editoriale Full Text Contributi Maria Pia Pagani  Pamela: una donna goldoniana in Russia con Eleonora Duse Questo contributo presenta la prima traduzione commentata di Pamela nubile di Carlo Goldoni. Tale libretto compendiato è conservato a Venezia...

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I muri
Vol. II, n. 1 (2011)

Editoriale Full Text Manufatti Frances Pinnock Le mura di Uruk. Struttura e ideologia delle cinte urbiche nella Mesopotamia pre-classica Il significato delle cinte murarie nell'ideologia mesopotamica, da cinte difensive a confine tra ordine e caos. PDF (128K) Mariapia...

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Le immagini del potere
Vol. I, n. 1 (2010)

Luigi Allegri Editoriale Full Text Laura Saporiti Il potere dello stemma araldico dell'Arma Christi Il saggio propone una disamina dell'iconografia e del significato assunto dall'immagine delle Armi di Cristo nella tipologia illustrativa racchiusa entro scudo, ovvero...

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ARCHIVIO DOSSIER

Gli archivi del corpo
Dossier 5 (2019)

Gli archivi del corpo Gaia Clotilde Chernetich Introduzione Full Text I. Gli archivi del corpo fra danza, letteratura e drammaturgia (XVIII e XIX secolo) Paolo Russo Dall'opera al ballo e ritorno: Cesare in Egitto nell'Italia napoleonica Lo studio esamina le dinamiche...

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INDICE

Editoriale

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Contributi

 

In viaggio / Itinerari di viaggio: immagini, testi, persone

Vanja Strukelj

Esporre l’Egitto. Viaggiatori europei all’inaugurazione del canale di Suez (1869)

La dilatazione mediatica e spettacolare delle manifestazioni dell’inaugurazione del Canale di Suez (1869) ci portano a riflettere sull’impatto della trasformazione dell’esperienza del viaggio nei decenni centrali dell’Ottocento, anche nel più stretto ambito della formazione e della cultura degli artisti figurativi. La ricchezza delle testimonianze iconiche e dei resoconti dei due tours proposti agli invitati europei da Ismail Pascià, nell’alto Egitto seguendo il percorso del Nilo, e nei territori del Canale, ci permette di ricostruire la complessità di questa ‘messa in scena’ dell’Egitto, che sembra dilatare l’impianto del Parc Egyptienall’Esposizione Universale del 1867.

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Alberto Salarelli

Il viaggio gastronomico di Paolo Monelli

Il ghiottone errante di Paolo Monelli, pubblicato nel 1935, rappresenta uno dei primi esempi di narrativa di viaggio in tema di enogastronomia, un genere destinato a grande successo nel secondo dopoguerra. In questo articolo, oltre a ripercorrere la vicenda biografica di Monelli, si sottolineano le relazioni tra Il ghiottone e la cultura gastronomica del regime fascista, e si evidenziano alcuni tratti caratteristici del suo stile di scrittura.

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Roberta Gandolfi

Quando il teatro si mise in cammino. Il viaggio di Peter Brook e del Centre International de Recherches Théâtrales negli anni Settanta, in compagnia del poema persiano Il verbo degli uccelli

La dimensione del viaggio in zone altre del mondo acquistò particolare intensità per le compagnie teatrali occidentali degli anni Sessanta e Settanta: qui si ricostruisce in dettaglio uno di questi percorsi, il nomadismo dell’ensemble di Peter Brook in Africa, in Medio Oriente e nelle Americhe, discutendone le valenze in termini di ricerca teatrale e drammaturgica. Si interroga in particolare l’uso della epopea sufi di Farid od-Din ‘Attar come testo-incontro, atto a favorire la costruzione di comuni immaginari simbolici con vari pubblici e a sviluppare originali forme di training attorico.

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Anna Zinelli

I “viaggi” di Franco Vaccari. 1971-1974: Il ruolo del viaggio come meccanismo di attivazione del reale nella poetica di Franco Vaccari

L’articolo si propone di indagare il ruolo assunto dalla tematica del viaggio nei lavori di Franco Vaccari della prima metà degli anni ’70 e il modo in cui essa è stata declinata in relazione alla sua indagine sul linguaggio fotografico e sul ruolo dell’autorialità, prendendo in analisi tre casi di studio specifici: Seconda Esposizione in tempo reale: Viaggio + Rito del 1971; 700 km di esposizione Modena-Graz del 1972 e Esposizione in tempo reale n. 8: Omaggio all’Ariosto del 1974.

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Marco Scotti

Unfinished. Jonathan Monk e l’Afghanistan di Alighiero Boetti

Per il progetto Untitled and Unfinished (Afghanistan) l’artista Jonathan Monk ha organizzato una spedizione in Afghanistan, presso i laghi di Band-E-Amir, sulle cui acque Alighiero Boetti avrebbe voluto che le sue ceneri venissero disperse dopo la morte. Questo articolo si propone di ricostruire il progetto dietro l’operazione artistica, contestualizzandolo nel dibattito contemporaneo attorno alle riletture dell’Afghanistan di Alighiero Boetti.

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Rappresentazioni di viaggio

Ugo Comollo – Matteo Gallo – Ursula Zich

Disegno e Camera Lucida nel Carnet de voyage

Nel contributo si analizzano gli strumenti del disegnatore in viaggio per individuare come gli elementi che condizionano tempi e modi di realizzazione portino gli autori a scegliere modalità espressive nel rispetto delle differenti finalità: dal disegno del carnet de voyage, alla Camera obscura, alla fotografia digitale, dall’800 ad oggi.

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Michele Guerra

Lo sguardo smarrito: riflessioni intorno a Il grido di Michelangelo Antonioni

L’articolo intende dimostrare il ruolo centrale che Il grido ha nell’evoluzione stilistica del cinema di Antonioni. La prima parte si sofferma sul tema del viaggio di Aldo che si lega saldamente ad una destrutturazione del paesaggio tale da impedire ai personaggi e allo spettatore di orientarsi al suo interno. Il tema dell’indebolimento della visione, dello sguardo sia dei personaggi che dello spettatore viene poi, nella seconda parte, analizzato sistematicamente con riferimento ad alcune sequenze del film.

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Il viaggio come metafora

Elisabetta Fadda

Ancora su Bartolomeo Cancellieri, pittore itinerante e sul ritratto di Carlo V attribuito a Parmigianino

Nella seconda metà del XVI secolo in Italia e in Europa si diffonde una particolare interpretazione della ritrattistica, definibile internazionale e di corte, in cui la persona rappresentata, in una messa in posa rigidamente aulica e stereotipata, si sottrae a una condizione temporale e diventa una sorta di stemma o emblema del ritratto. In questo articolo prenderemo in esame l’attività di un pittore studiato per primo da Federico Zeri la cui attività non doveva escludere, operando una sorta di traduzione semplificata, l’esercizio della copia.

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Chiara Travisonni

Escursioni virtuosistiche fra le tecniche artistiche: il caso settecentesco di Pietro Giacomo Palmieri

Il contributo ricostruisce il ‘viaggio’ di Pietro Giacomo Palmieri, nato a Bologna nel 1737, trasferitosi a Parma, dove è nominato professore di disegno in Accademia per l’anno 1771, quindi partito per Parigi, dove si trattiene fino al 1778, fino alla scelta di stabilirsi definitivamente a Torino, dopo aver viaggiato in vari paesi europei. Si tratta di un viaggio in senso spaziale, ma lo è anche in termini culturali in quanto induce l’artista a coltivare un gusto per lo scambio delle tecniche e per il pastiche, che guarda in particolare alla tradizione artistica seicentesca.

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Elisa Bini

Il Viaggio di Samuel B. Morse: da Parigi a New York e la fotografia sbarca in America

Il contributo ricostruisce ‘il viaggio’ della dagherrotipia negli Stati Uniti a partire dall’articolo di Samuel Morse sull’Observer (20 aprile 1839), con cui l’inventore del telegrafo racconta il suo incontro con i primi dagherrotipi nel corso del suo ‘viaggio’ a Parigi, per proseguire con una analisi della diffusione degli scritti e della attività del fotografo francese in nord America.

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Maria Pia Pagani

Due viaggi di Mirandolina in Russia. Traduzioni sceniche

A Venezia (Biblioteca Casa di Carlo Goldoni) sono conservate due importanti traduzioni russe de La locandiera realizzate tra fine XIX-inizio XX secolo, che rappresentano metaforicamente due viaggi di Mirandolina in Russia, in compagnia di un numero differente di ospiti.
Questo contributo offre una riflessione sulla fortuna de La locandiera in Russia considerando la sua importanza per le attrici di fine XIX-inizio XX secolo, le difficoltà di traduzione e le varianti di rappresentazione; in appendice, è presentato un confronto tra le due traduzioni russe e l’originale goldoniano.

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Ricerche in corso

Alessandra Casati

Il viaggio delle forme. Migrazione di maestri e modelli nella scultura barocca tra Roma e la Lombardia

Il presente contributo analizza la diffusione di alcuni modelli compositivi elaborati a Roma entro la metà del Seicento nella scultura lombarda del XVII e XVIII secolo. Gli esempi proposti appartengono al circuito di scultori gravitanti intorno allo studio di Ercole Ferrata, le cui opere ebbero larga diffusione presso le generazioni successive grazie ai lasciti a accademie e allievi. In particolare il gruppo di statue lignee oggi al Museo Diocesano di Scaria Intelvi offre la possibilità di verificare i termini di questa diffusione.

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Amalda Cuka

Considerazioni sul Realismo socialista in Albania, fra rigide direttive ufficiali e aperture culturali

Si propone una analisi del contesto culturale dell’Albania socialista e delle ricerche artistiche indirizzate verso uno stile nazionale: il realismo socialista. L’analisi non prescinde da una valutazione dei percorsi di alcuni artisti che hanno dato spazio ad una ricerca più ampia e variegata. A tal proposito si sottolineano le esperienze internazionali che alcuni hanno avuto modo di compiere negli altri paesi socialisti, oltre ai rapporti culturali con l’Italia, nel periodo tra le due guerre mondiali, in quanto hanno segnato profondamente il panorama artistico albanese degli decenni successivi.

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ARCHIVIO

Gli archivi del corpo – Dossier 5 (2019)
Introduzione

Gaia Clotilde Chernetich Il dossier Gli archivi del corpo si iscrive in un percorso di ricerca e di scambio accademico articolato e ampio che, a partire dagli studi sulla danza, rintraccia i collegamenti che quest’ultima intesse con i temi dei memory studies e con le...

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